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mercoledì 15 maggio 2024 | ore 23:08

Stop Napoli e Lazio, ride la Juve

I bianconeri aumentano il loro vantaggio a più cinque sulle seconde. Napoli e Lazio fermate sul pari, X in schedina anche tra Roma e Inter. Risale il Milan, ora sesto.
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Apre la 21esima giornata di serie A l’anticipo tra PALERMO e LAZIO, che termina per 2 a 2. Sono gli ospiti a partire meglio: grazie al buon lavoro e al gran tasso qualitativo dei propri centrocampisti, limitano notevolmente gli attacchi avversari e verticalizzano per l’unica punta Floccari (in assenza di Klose), che su uno splendido assist, beffa Ujkani con un bel pallonetto di testa al decimo minuto di gioco. Nonostante il gol quasi a freddo, i rosanero non si scompongono ed anzi, sotto la spinta degli esterni - il neo arrivato Dossena su tutti - mettono diversi cross per gli attaccanti, con la difesa laziale che nella prima frazione non commette sbavature, rischiando su un tiro di Miccoli e producendo solo un pericoloso tiro con Hernanes, deviato in corner da Ujkani. Il secondo tempo vede inizialmente il Palermo che continua ad attaccare con grande intensità con i suoi uomini cardine, Miccoli ed Ilicic, che iniziano ad accendersi creando interessanti giocate e fraseggi al limite dell’area, pur senza riuscire a concludere con pericolosità. La Lazio, dopo aver subito, va vicina al raddoppio in una delle sue rare azioni pericolose: con un bello scambio sul binario di sinistra, Radu serve Mauri, che di prima trova Floccari per il 2 a 0, ingiustamente annullato per fuori gioco inesistente. Poi accade ciò che non ti aspetti, la difesa laziale, fino a quel momento quasi impeccabile, si lascia sorprendere nel giro di pochi minuti, prima, lasciando libero Rios sul secondo palo, che su un cross di Dossena insacca il pareggio, e successivamente è Ilicic a saltare Radu trovando Miccoli, che con gran lucidità, serve a centro area Dybala, che trafigge Marchetti. La Lazio non ci sta: si riversa in avanti e trova la giocata vincente ancora con Floccari (che non fa per nulla rimpiangere Klose) che si procura il rigore, trasformato da Hernanes. Gli ultimi minuti vedono entrambe le squadre cercare l’importantissimo gol vittoria, ma arriva il triplice fischio finale e la partita termina così con un pareggio, che non accontenta nessuno. Nel secondo anticipo serale, una sontuosa JUVENTUS si aggiudica la sfida contro l’UDINESE per 4 a 0, pur senza diversi titolari. Partono subito i bianconeri, che schiacciano costantemente gli avversari grazie al gran lavoro di tutta la squadra, con i centrocampisti (Pogba su tutti) che, oltre a rompere le trame avversarie, si inseriscono perfettamente in zona gol e servono rapidamente le punte Giovinco e Vucinic, abili a creare diverse giocate con triangolazioni e scambi. Numerose le azioni pericolose nel primo tempo, che portano la firma di Vidal e Giaccherini (i cui tiri sono ben parati da Padelli) oltre a Vucinic, che conclude alto, ma è solo il preludio al vantaggio che arriva con Pogba, autore di un gol da cineteca, con uno splendido esterno destro al volo, esploso dal limite dell’area, il tutto a fronte di un’Udinese costretta esclusivamente a difendersi, con il solo Muriel (vista l’iniziale assenza di Di Natale) tentare qualche giocata pericolosa. Nel secondo tempo il copione non cambia: la pressione della Juve è continua e, dopo alcuni insidiosi tentativi, è ancora Pogba l’autore del 2 a 0 con un altro gran tiro da fuori area. Arriva anche il terzo gol con Vucinic e a calare il poker ci pensa Matri per il 4 a 0, a fronte di un’Udinese, cui neanche l’ingresso di Di Natale riesce ad impensierire una squadra con una superiorità fisica tecnica devastante, per la meritatissima vittoria finale. Finisce per 1 a1 il lunch match tra FIORENTINA e LAZIO. Come da pronostico la partita è combattuta e dall’elevatissimo tasso agonistico. Sin dai primi minuti le due squadre si studiano, prestando moltissima attenzione alla fase difensiva, con i rispettivi mediani che accorciano spesso dando ulteriore aiuto ai difensori e con gli esterni che badano maggiormente a svolgere compiti di copertura piuttosto che di attacco. Di conseguenza, nel primo tempo, le azioni da gol sono davvero misurate: un tiro fuori di Romulo su azione di rimessa ed una punizione di Pasqual, che esce di poco a lato. Accade poi l’episodio che sblocca la partita: Roncaglia cerca Toni in profondità con un lancio lungo, ma De Sanctis battezza malissimo la traiettoria del pallone e, uscendo dalla porta, si lascia scavalcare dallo stesso per il clamoroso 1 a 0. Il Napoli, che prima della rete aveva prodotto pochissimo - con Hamsik e Pandev spenti ed un Cavani mai servito con palloni giocabili dai compagni - reagisce immediatamente. E’ proprio il 'matador' (che prima impegna Neto con una punizione potente, ma centrale) a trovare l’incornata vincente per l’1 a 1 con un poderoso stacco di testa, su cross di Hamsik, a fronte dei viola che tentano subito la reazione con Toni, che alza però troppo il tiro, su cross di Cuadrado. Il secondo tempo vede la partita correre sugli stessi binari del primo: l’equilibrio regna sovrano e gli unici tentativi scaturiscono con tiri da fuori, a firma di Aquilani e di Inler. Con il passare dei minuti, però, la Fiorentina risente dei dispendiosissimi 120 minuti di partita di coppa Italia con la Roma ed inizia a calare fisicamente. Di contro, i partenopei, grazie ad Hamsik e ad Inler fanno partire pericolose azioni di rimessa, con il neo entrato Insigne che cerca Cavani in area (anticipato di un soffio) e lo stesso uruguaiano, ben imbeccato da Hamsik, si vede anticipare da una tempestiva uscita dell’ottimo Neto, che è anche strepitoso su Hamsik, che di testa, crea la migliore occasione per i suoi. Nonostante i tentativi del Napoli, che cerca con maggiore insistenza la vittoria, sono i viola a creare l’ultima azione con l’ottimo Cuadrado, autore dell’ennesima buona prestazione, che sfonda sulla destra e serve al centro una palla d’oro ad Aquilani, che spara però alto, per un pareggio che appare il risultato più giusto. Coglie un’importante vittoria il MILAN che batte il BOLOGNA per 2 reti a 1. Partono meglio i padroni di casa, che costringono nella propria metà campo l’avversario, che si limita a difendere, soprattutto nella zona centrale del campo, con il conseguente sviluppo della manovra dei rossoneri sugli esterni, con Constant e Niang che spingono notevolmente creando i maggiori pericoli. I numerosi traversoni che scaturiscono dalle fasce, però, si spengono spesso nel nulla, vista l’attentissima marcatura di Portanova su Pazzini ed i pochissimi inserimenti dei centrocampisti in zona gol. Buona l’occasione che capita ad El Shaarawy, il cui tiro viene ben sventato da Agliardi. E’ poi Pazzini, di testa, ad avere l’unica sua grande occasione del primo tempo (parata dal portiere avversario) a fronte di un Bologna che si limita a difendere, senza mai impensierire Abbiati. La seconda frazione di gioco vede ancora il Milan attaccare, ma questa volta la sua grande mole di gioco viene finalizzata grazie a Pazzini, che si ritrova bomber, andando prima vicino alla rete, su assist sottomisura di Abate, per poi trovarla con un destro in area, deviato da un difensore. Successivamente realizza anche il 2 a 0, frutto di una gran giocata personale in area dove, con uno splendido sombrero, elude la marcatura di Portanova per poi scaricare in rete, così che sembra chiudere la partita. I rossoneri rischiano, però, di compromettere il risultato nel finale con un Mexes troppo molle, che compie un goffo autogol girando in rete un innocuo colpo di testa del neo entrato Pasquato, anche se il risultato rischia di essere più rotondo per i rossoneri, con un tiro a giro di El Shaarawy che termina di poco a lato. Coglie tre punti d’oro il SIENA, che si aggiudica lo scontro salvezza per 1 a 0 contro la SAMPDORIA. Il primo tempo vive sotto l’insegna del tatticismo, con le due squadre che in un campo reso pesante dalla pioggia riescono solo ad annullarsi a vicenda: il Siena produce un solo tiro cross con Rubin, mentre la Samp realizza una sola conclusione sbilenca di Icardi. Nella ripresa sono i toscani che attaccano con maggiore intensità, alzando il baricentro con gli esterni che spingono notevolmente e sviluppando il gioco anche sulla trequarti, grazie a Rosina che, oltre a distribuire assist per i compagni, cerca la conclusione, andando vicino al bersaglio. La Samp, vista la giornata abulica degli attaccanti, fatica a creare azioni degne di nota, con il solo squillo di Poli, servito da Costa, che conclude verso la porta impegnando Pegolo. L’importanza del gioco sulle fasce, oltre ai cambi azzeccati, risultano decisivi a favore dei più propositivi toscani, con Sestu che dall’out di destra sforna uno splendido assist per la testa di Bogdani, che trafigge Romero per l’1 a 0. I blucerchiati tentano l’assalto finale, senza però trovare il pareggio (pericoloso Soriano), rischiando di subire il secondo gol su contropiede ancora con Bogdani.
Finisce per 1 a 1 la sfida tra CHIEVO VERONA e PARMA. Partono meglio i padroni di casa, con gli attaccanti subito attivissimi in zona gol ed i compagni che li servono perfettamente sui loro tagli ad eludere la difesa emiliana, inizialmente distratta, che rischia nei primi minuti con Thereau, che si lascia però ipnotizzare per ben due volte da Mirante (che sventa anche un suo tentativo da fuori area). Il Parma, fino a quel momento disattento e poco propositivo, ha però il merito di essere cinico con Belfodil, che sfrutta lo splendido passaggio filtrante di Sansone ed insacca l’1 a 0.
La seconda frazione di gioco vede nei primi minuti un Parma galvanizzato dal vantaggio, che va in avanti con insistenza cercando di chiudere la partita con pericolose incursioni centrali, con Valdes che prova il gran destro da fuori, ma la palla esce di poco a lato. Gli emiliani si lasciano però trovare scoperti ed è ancora Thereau protagonista, questa volta come uomo assist, lanciando Paloschi, che con un pallonetto di testa trafigge Puggioni. A questo punto la partita cambia, con il Chievo che sente odore di vittoria e si riversa in avanti, sfondando ripetutamente sia sugli esterni che centralmente, con un super Thereau che, insieme a Sardo, ha le migliori occasioni, anche se Mirante è in gran giornata e blocca tutti i loro tentativi. Nei convulsi minuti finali il Parma crea un’interessante occasione con Amauri, anche se il risultato non cambia. Finisce per 2 a 0 a favore degli ospiti la sfida tra PESCARA e TORINO. Sono proprio i granata a comportarsi meglio nel primo tempo, grazie al gran lavoro degli esterni, che con le loro giocate chiudono virtualmente al partita. E’ prima Cerci a servire il compagno Santana, con uno splendido assist, permettendo così all’argentino di insaccare l’1 a 0, e successivamente è lo stesso esterno romano, dopo aver scambiato con Meggiorini (autore di un gran primo tempo), a confezionare il 2 a 0 con un bel sinistro nell’angolo, a fronte di un Pescara che si affaccia in zona gol solo con rare ripartenze di Weiss, che giunge anche al tiro (che viene poi espulso all’81esimo). Il secondo tempo vede il Pescara aumentare inevitabilmente la pressione, con Bjarnason che crea scompiglio nella trequarti avversaria con diverse conclusioni pericolose, con Cascione che mette diverse palle dall’esterno ed Abbruscato che in avanti crea seri grattacapi alla difesa granata, anche se il risultato non cambia, con il Toro che regge l’urto e sfiora il terzo gol in contropiede. Finisce per 2 a 0 a favore del CATANIA la sfida contro il GENOA. Eppure sono i rossoblu a sfiorare per primi il vantaggio con una grande spinta dei suoi effettivi, con il neo entrato Olivera che trova la testa di Borriello che colpisce però a lato, anche se il buon inizio viene subito rotto dall’immediato gol del Catania nella prima azione utile offensiva con Bergessio, su assist di Gomez, al quale può rimediare ancora Borriello, che però cestina a pochi metri dalla porta un gol già fatto. Il Genoa, più col cuore e con azioni dei singoli che con il gioco di squadra, impegna il portiere avversario con Matuzalem e ancora con Borriello, ma è attento Andujar. Nel secondo tempo la spinta dei rossoblu è continua e produce soprattutto diversi calci d’angoli e alcune giocate pregevoli, tra cui quella di Immobile, che colpisce anche un palo, lasciando però inevitabilmente spazio al contropiede etneo, che sfiora prima la rete con Bergessio (che spreca clamorosamente di fronte a Frey) per poi fare centro grazie a Barrientos, punendo ancora il Genoa, sempre più in basso in classifica. La sfida tra ATALANTA e CAGLARI termina sull’1 a 1. Pronti via ed è subito il Cagliari ad andare in vantaggio con la sfortunata autorete dell’ex Canini su cross di Sau. E’ rabbiosa la reazione dei bergamaschi, che con rapidi fraseggi liberano al tiro i propri centrocampisti, tra cui Giorgi, che si dimostra però impreciso. I pericoli vengono fuori soprattutto dalle giocate nella trequarti di Moralez e Bonaventura, che creano rischiose occasioni e servono le puntuali sovrapposizioni del fondo dei terzini che mettono interessanti cross per la testa di Denis, a fronte di un Cagliari pericoloso soprattutto dalla velocità di Sau ed Ibarbo. Nel finale, l’Atalanta trova il pareggio da palla inattiva con un bel colpo di testa di Stendardo e cerca di sfondare l’attenta retroguardia avversaria anche con tiri da fuori, tra cui quello di Bonaventura che termina però a lato, anche se il forcing atalantino viene bloccato dall’espulsione del suo giocatore Giorgi, con la partita che cambia drasticamente a favore del Cagliari che, fiutando l’occasione, inserisce altre punte nel tentativo di chiudere il match, riversandosi in avanti, anche se la difesa avversaria regge bene e rischia seriamente solo su una rovesciata di Conti, per l’1 a 1 finale. Chiude la 21esima giornata la sfida tra ROMA ed INTER, che termina per 1 a 1. Partono a mille i padroni di casa, con il gran lavoro di tagli e sovrapposizioni di esterni e mezz’ale, oltre al solito gran operato di Totti, che funge spesso da uomo assist per i compagni, ed un Osvaldo, che svaria su tutto il fronte d’attacco, impensierendo con i suoi movimenti la retroguardia avversaria. È prima Totti a mettere in mezzo un traversone interessante, con i compagni che non arrivano all’appuntamento del gol per pochi centimetri e successivamente Lamela e poi Florenzi a tentare la conclusione vincente, non trovando la rete che arriva con un rigore procurato da un’ingenua scivolata di Ranocchia, che colpisce Bradley, con Totti che realizza freddamente dal dischetto. L’Inter, che fino a quel momento ha subito il pressing avversario sui suoi portatori di palla, faticando notevolmente a creare interessanti trame offensive (ad eccezione di alcuni tentativi di Guarin), aumenta il proprio baricentro, avanzando i centrocampisti, con Guarin che meglio supportato ha maggior spazio sulla trequarti, con le punte Palacio e Livaja, che attaccano bene gli spazi (il giovane attaccante primavera centra il palo su bella azione personale) fino a quando Guarin, sullo scadere del primo tempo, sfonda di forza sulla destra, trovando con un preciso passaggio Palacio, che appoggia in rete l’1 a 1.
Il secondo tempo vede l’Inter cambiare l’assetto difensivo, disponendosi a 4, vivendo soprattutto sulle giocate ed i tentativi da fuori area del solito Guarin e dal gran lavoro di Palacio che svaria su tutto il fronte d’attacco, oltre alle buone sovrapposizioni di Pereira, che mette interessanti cross dalla fascia sinistra per le punte. La Roma, di contro, si muove su un doppio binario: mentre Totti e Lamela cercano azioni personali e assist per i compagni, gli esterni (soprattutto Piris) tentano di servire al meglio Osvaldo, per sfruttare le sue doti aeree. Le occasioni da rete non sono molte e solo negli ultimi minuti scaturiscono le più pericolose di marca giallorossa: due inserimenti di Piris, che va al tiro, e un bel sinistro di Lamela ben sventato da Handanovic, così che la partita si conclude con l’1 a 1 finale.
In definitiva, la ventunesima giornata sorride nettamente alla Juventus, che vede pareggiare le sue dirette avversarie, Lazio e Napoli, che perdono così due punti e si allontanano ora a cinque lunghezze dalla vetta, con Inter e Roma che si annullano a vicenda.

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