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sabato 18 maggio 2024 | ore 20:02

'Topi': il romanzo 'primo' di Reece

Gordon Reece, la personificazione contemporanea di Poe in un testo accattivante e capace di coinvolgere il lettore. Il romanzo d'esordio dello scrittore inglese.
Libri - Il romanzo di Reece, 'Topi' (Foto internet)

“Topi” è il romanzo d’esordio dello scrittore inglese Gordon Reece, prima insegnante, poi avvocato ed ora scrittore a tempo pieno. Un libro che ha avuto uno strepitoso successo, infatti, è stato pubblicato e venduto in dodici diversi paesi. Il racconto potrebbe essere classificato senza ombra di dubbio nella ristretta famiglia dei thriller c.d. psicologici, una sottocategoria del genere thriller. A questo proposito, al fine di capire fino in fondo la tipologia di libro di cui si sta trattando, è opportuno trattare alcune delle peculiarità fondamentale della suddetta “sottocategoria”. Molto spesso, infatti, si è portati a trattare di libri thriller in linea estremamente generale, tuttavia, quelli cosiddetti psicologici hanno la caratteristica di porre sullo stesso piano i personaggi e la trama, enfatizzandoli e sviluppandoli nel medesimo modo. Proprio qui sta infatti la principale differenza con la grande e generalizzata categoria del “thriller” dove invece generalmente i personaggi sono posti nettamente in secondo piano. Altro aspetto peculiare è la suspense. “Topi” ne è un emblema, invero, si nota come l’autore la faccia scaturire proprio dai personaggi stessi, i quali tentano di risolvere dei conflitti creatosi nella loro stessa mente tentando insistentemente di risolverli. È presente, come si deduce, una back-story, utile non solo per avere una narrazione più fluida, vivida e logica ma anche per far intendere fino in fondo al lettore il reale background del protagonista. Enumerate le fondamentali caratteristiche, seppur in modo sommario, non soltanto del genere ma anche del libro, dove sono fortemente presenti, è possibile procedere con la trattazione della trama. Shelley e la madre si sono trasferite in una casa isolata in campagna dopo che il padre, noto avvocato, è fuggito con Zoe, la sua giovane ed avvenente segretaria. Le due donne devono dimenticare e sconfiggere quei mostri con cui la vita le ha fatte combattere; l’egoismo e la prepotenza di un uomo che le ha abbandonate, le molestie e violenze continue dei compagni di classe di Shelley, il terrore di affrontare nuovamente la vita. Madre e figlia trascorrono le giornate da prigioniere in quella casa che la vita stessa ha deciso di utilizzare come cella per le due donne affrante. Vivono come topi; in quanto tali necessitano di un nascondiglio per sfuggire ai predatori del mondo esterno. Tutto procede nella monotonia di un’esistenza claustrale finché una notte Shelley sente dei rumori; nella casa è entrato qualcuno e a questo punto le due donne capiscono che non può bastare nascondersi dalla quotidianità al fine di sfuggire al gorgo di vicissitudini a cui la vita ci sottopone. Il loro mondo si capovolge in un istante, adesso sono loro le cacciatrici e il ladro un inerme topo in una tana di serpi. Come emerge, “Topi” è una lettura consigliabile a tutti coloro i quali vogliono testare un campo sovente quasi ignoto al modo dei lettori di gialli e thriller, per uscire dall’ordinarietà della classica letteratura gialla, inoltrandosi nell’incredibile modo della psiche umana, spesso più sconvolgente e agghiacciante dei fatti che la circondano.

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