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lunedì 20 maggio 2024 | ore 10:57

'A viso aperto'

Coronavirus, presentato il docufilm 'A viso aperto'. L'assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli: "Inquadra l'immagine della reazione lombarda".
Cinema - 'A viso aperto'

"Il docufilm 'A viso aperto', che abbiamo visto in anteprima nazionale alla ex 'Manifattura Tabacchi' di Milano, è davvero un bel film. Mi compiaccio personalmente e faccio i miei complimenti ai produttori, Indexproduction e Cineteca italiana, e anche all'autore, Ambrogio Crespi". Lo ha detto l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, al termine della presentazione del docufilm 'A viso aperto', che ripercorre, tra Crema e Bergamo, Cremona e Brescia, momenti significativi della pandemia che si è abbattuta con particolare aggressività sul territorio lombardo. "È un film - ha aggiunto l'assessore regionale alla Cultura - girato nelle zone più colpite durante l'emergenza sanitaria del Covid, un viaggio dentro un territorio devastato dalla pandemia, che ci racconta, attraverso le immagini e le testimonianze, la reazione per combattere e arginare l'espansione del virus da parte del grande popolo lombardo, a cominciare dalle persone coinvolte in prima linea, dai dirigenti sanitari, dai medici e dagli infermieri, dalle forze dell'ordine e dagli imprenditori, più in generale da parte dei cittadini. In questo senso è un inno al lombardismo. Evidenzia infatti le virtù lombarde come lo spirito di sacrificio, la dedizione al lavoro, l'abnegazione della nostra gente. Storicizzare il presente è sempre molto difficile. Eppure questo documentario ci riesce molto bene. Per tale ragione verrà proiettato nei prossimi giorni a Cremona, Bergamo, al 'Vittoriale' di Gardone Riviera e poi di nuovo a Milano, al Teatro Dal Verme. È inoltre previsto anche un appuntamento a margine della Mostra del Cinema di Venezia". 'RIFIUTATO' DA MOSTRA CINEMA VENEZIA, LOMBARDIA PENSA A UN SUO FESTIVAL - Proprio pensando alla Mostra di Venezia l'assessore regionale alla Cultura e Autonomia ha sottolineato: "Il fatto che la Biennale abbia sostanzialmente 'rifiutato' questo documentario ci dice che è giunta l'ora che la grande Lombardia si doti di un suo Festival del Cinema, anche per valorizzare un settore, quello dell'audiovisivo, che sul nostro territorio regionale vede impegnate e coinvolte importanti risorse umane e materiali. Da almeno un paio d'anni stiamo lavorando in questa direzione e abbiamo raccolto la disponibilità di alcuni imprenditori privati. Siamo ancora alla fase progettuale, ma siamo molto ottimisti in ordine alla sua concreta realizzazione nel 2021".

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