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mercoledì 15 maggio 2024 | ore 18:35

'Manovra': sacrifici per gli enti

Molte lamentele, ma anche tagli necessari per contenere le spese
Attualità - Si discute di tagli e sacrifici

Una manovra di sacrifici e tagli, per arginare una spesa pubblica fuori controllo e risanare le finanze. E’ quella allo studio da parte del Governo e che, non ancora completata, già suscita dibattito ed osservazioni. Sull’aspetto sociale, tra gli aspetti più delicati vi era l’innalzamento della percentuale di invalidità per il sostegno minimo, aspetto che sembra già abrogato perchè avrebbe rischiato di togliere gli aiuti economici a tutti i malati della sindrome di down (e su questo fronte grande sostegno ha avuto la discussione sui sociale network, ndr). Ma sono diversi gli aspetti interessanti nella manovra: “Data la situazione generale è chiaro che i margini di modifica sono stretti - spiega il Sen. Massimo Garavaglia - la manovra si divide in due filoni: riduzione della spesa pubblica e di contrasto all’evasione fiscale. Per quanto riguarda la spesa pubblica rispetto agli enti locali che non hanno un curriculum particolarmente virtuoso abbiamo fatto una serie di proposte per rendere più equi e incisivi i tagli. Per esempio sul blocco del turn over dei comuni, proponiamo di renderlo più forte e stringente per i comuni meno virtuosi, cioè per quelli che hanno personale maggiore alla media nazionale. Stesso criterio anche per le regioni, sul taglio proporzionale ai trasferimenti chiediamo di ridurre l’impatto alle regioni virtuose. Per quanto riguarda le Province e le polemiche sulla loro abolizione, in realtà si tratta di tagli alle poltrone o meglio correttamente è definito ‘accorpamento delle funzioni apicali’, per quelle più piccole fino a 250mila abitanti si chiede l’accorpamento dei dirigenti di diversi compartimenti. Ritengo sia una proposta di buon senso che non taglia in nessun modo i servizi ai cittadini. Per le partite IVA più piccole chiediamo un regime forfettario semplificato, per cui chi fattura fino a 200mila euro paga semplicemente il 10% del fatturato. In questo modo è libero da ogni vincolo e non è soggetto agli studi di settore, potendo così dedicare più tempo alla propria azienda e non alle scartoffie e alla burocrazia inutile. Concludendo, rispetto alla protesta dei sindaci che comprendo, per non aumentare le tasse che in questo momento è un’azione improponibile, l’unico modo per rendere i tagli più equi è premiare le aree più virtuose”. Da parte dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) la preoccupazione è però davvero notevole, essendo minor trasferimenti dal 4 al 15% a seconda della popolazioni. Per comuni come Inveruno, Cuggiono e Castano si parla quindi di quasi 40/50.000 entrate in meno, risorse minori che andranno ad intaccare i servizi e l’offerta ai cittadini.

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