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Integratori alimentari: Lombardia protagonista

Integratori alimentari: la Lombardia vede la presenza di un terzo delle imprese italiane, che realizzano il 40% del fatturato complessivo.
Milano - Integratori alimentari

Comparto in crescita da anni, dopo lo stop dovuto alla pandemia, ha ripreso la sua corsa con la Lombardia che vede la presenza di un terzo delle imprese italiane, che realizzano il 40% del fatturato complessivo. Il comparto degli integratori alimentari in Italia nel primo trimestre 2021 ha già recuperato i livelli pre-pandemia. Nel periodo l'avanzo commerciale ha sfiorato i 150 milioni di euro, in aumento di 8 milioni rispetto al primo trimestre 2019. È quanto emerge dalla VI indagine della filiera degli integratori alimentari realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, realizzata da Giovanni Foresti, Romina Galleri e Sara Giusti. Dalla ricerca è emerso che il settore degli integratori alimentari negli ultimi anni a livello globale ha avuto una forte crescita: si è passati da un fatturato complessivo di 21 miliardi di dollari nel 2007 ai 45 miliardi del 2019, con una crescita del 113%. In questo quadro, buona la posizione dell'Italia tra i Paesi esportatori: nel 2019 si posiziona all'ottavo posto con 1,25 miliardi di euro di export, detiene una quota di mercato pari al 3,1% e realizza un saldo commerciale ampiamente positivo (625 milioni). Il settore ha mostrato una buona resilienza durante la pandemia: l'export italiano ha contenuto le perdite al 4,2% nel 2020 (contro il -9,7% del totale economia), ma soprattutto ha registrato un rimbalzo nel primo trimestre 2021, evidenziando un aumento dell'8,6% (+4,6% il totale economia), al di sopra anche dei livelli registrati a inizio 2019 e meglio dei competitor francesi e tedeschi. In Italia si contano 240 imprese nazionali e multinazionali specializzate nella filiera degli integratori alimentari. Di queste circa un terzo sono attive in Lombardia, in gran parte localizzate nella provincia di Milano. Il peso delle imprese lombarde sale al 40% se si considera il fatturato, grazie a una buona presenza di imprese medio-grandi (un’impresa lombarda su due ha almeno 10 milioni di euro di fatturato). Nel territorio convivono sia imprese attive da più tempo, sia imprese avviate da poco, a conferma della buona capacità di rinnovamento del tessuto produttivo: un quarto circa delle imprese sono state costituite dopo il 2010. Attraverso un’analisi originale dei pagamenti effettuati dalle imprese del settore i ricercatori hanno ricostruito la filiera di fornitura e le caratteristiche delle relazioni che si instaurano tra le imprese specializzate in integratori alimentari e i loro fornitori. Sono state tracciate circa 83mila operazioni, pari a 750 milioni di euro a favore di oltre 5mila beneficiari nel periodo 2016-2020. Emerge nettamente il ruolo della Lombardia nelle filiere di fornitura del settore: nella regione si concentra circa la metà delle vendite a favore delle imprese di integratori alimentari. Si tratta di partnership strategiche e durature nel tempo: infatti oltre il 40% dei fornitori risulta avere delle relazioni continuative con le imprese attivanti con scambi stabili negli ultimi cinque anni. Inoltre, dalla ricerca è emerso che la Lombardia è caratterizzata da una forte specializzazione nel settore degli integratori alimentari, soprattutto nella provincia di Milano. In questo territorio si può dire di essere in presenza di un vero e proprio distretto degli integratori alimentari, con un’organizzazione tipicamente distrettuale e la presenza in loco di fornitori di tutta la filiera, dai produttori del packaging ai servizi di ricerca e sviluppo. Una conferma in tal senso viene dal dato sulla distanza media delle forniture: in Lombardia sono infatti pari a 68 i chilometri medi degli approvvigionamenti delle imprese specializzate in integratori alimentari, la metà circa di quanto si riscontra in altre regioni italiane e decisamente meno di quanto si osserva mediamente nei distretti tradizionali italiani (116 Km).

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