meteo-top

Milano / Malpensa

Malpensa Cielo sereno
Gio, 25/04/2024 - 08:50

data-top

giovedì 25 aprile 2024 | ore 09:59

Volontario in alta quota

Da Castano in Valle d'Aosta. La particolare esperienza di Luca Fusetti: volontario al ristoro - rifugio Sitten in occasione della ‘Tor des Glaciers’.
Storie / Castano - Luca davanti al rifugio Sitten

Arrivavano un po’ alla volta (giovani, adulti e anche qualcuno un po’ più avanti con l’età) e lui era lì ad accoglierli, perché il suo compito era quello di assistenza. Li ha accompagnati, insomma, nelle stanze per dormire, li ha fatti accomodare al tavolo per il pasto o semplicemente ha scambiato ‘quattro chiacchiere’ per aiutarli a recuperare dalla fatica e dalla stanchezza. Uno, poi un secondo e, quindi, un altro ancora... il tempo di vederli varcare l’ingresso del ristoro - rifugio Sitten ed ecco che per loro è stato il momento, come si dice, di rimboccarsi le maniche e attivarsi. Lui, appunto, assieme al resto del gruppo, i Storie / Castano - Luca Fusetti con Luca Papi cosiddetti volontari della ‘Tor des Glaciers’, l’endurance trail tra i più duri al mondo (450 chilometri da compiere in 6 giorni, superando un dislivello positivo di oltre 37 mila metri, quasi 5 volte l’Everest). E lui era il castanese Luca Fusetti; già, da Castano in Valle d’Aosta per vivere direttamente la particolare esperienza di sostegno ai tanti atleti in gara. “Sono stati giorni indimenticabili - racconta - Tra le tante aspettative che avevo, volevo capire cosa spingesse queste persone a compiere una simile avventura”. Perché? Chi sono? Chi glielo fa fare?, alla fine, sono state le principali domande che in quegli istanti sono risuonate nella sua testa. “Beh... ciò che ho realizzato e compreso è tanto semplice quanto meraviglioso - continua - Ossia che dal primo all’ultimo, è gente semplice, riservata, spesso timida, ma con un grande rispetto ed un’educazione straordinaria. Guardandoli negli occhi Storie / Castano - Uno dei momenti al rifugio oppure ascoltandoli al loro arrivo, si capiva in maniera chiara la fatica che stavano provando, però, allo stesso tempo, c’era il sogno che era più forte di qualsiasi cosa. E noi avevamo il compito di provare a stargli vicini, cercando di dargli la spinta per percorrere i 150 chilometri che mancavano al traguardo”. Le emozioni, dunque, che si mischivano con il coinvolgimento e la condivisione. “I grazie che abbiamo ricevuto sono stati tantissimi: chi con voce tremolante, chi con con scritte sulla maglietta e chi con i gesti del capo o delle mani congiunte; momenti che rimarranno per sempre nell’album dei ricordi personali e nel cuore - conclude - Ma sono io che voglio ringraziarli uno ad uno per ciò che mi hanno permesso di provare. Grazie, poi, a tutto il team di Sitten, che mi ha fatto sentire come a casa (ed ormai un po’ lo è), dal grande boss Giuseppe ai miei compagni di avventura: le meravigliose Giulia ed Elena, i ‘cucinieri’ Adriano, Josef e Umby, fino al saggio Oreste. Perchè è per loro che ho potuto vivere questa fantastica esperienza. Ovviamente già pronto a rivederli alla prossima Tor des Glaciers”.

Sostieni


Siamo al lavoro per offrire a tutti un’informazione precisa e puntuale attraverso il nostro giornale Logos, da sempre gratuito. La gratuità del servizio è possibile grazie agli investitori pubblicitari che si affidano alla nostra testata. Se vuoi comunque lasciare un tuo prezioso contributo scrivi ad amministrazione [at] comunicarefuturo [dot] com
Grazie!

Invia nuovo commento