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venerdì 17 maggio 2024 | ore 09:19

ACCAM: percorso da completare

Nel 2004 si pensava all’ammodernamento. Associazioni e comitati hanno spinto sulla chiusura per fine 2017
Borsano - L'inceneritore ACCAM

La vicenda ACCAM, da due anni riserva continue sorprese. Va ricordato come fino all’aprile 2014 la posizione della quasi totalità dei comuni soci era per l’ammodernamento dell’impianto posizione poi gradualmente superata anche attraverso una progressiva presa d’atto della insostenibilità economica dell’investimento a fronte di una situazione regionale di una sovra capacità di incenerimento e di un costante aumento della raccolta differenziata. In questo percorso, non trascurabile è stato il ruolo dei comitati e associazioni locali nel sensibilizzare gli amministratori sulle alternative già oggi mature. Questo ha portato lo scorso novembre alla decisione di spegnere i forni entro il 31 dicembre 2017 puntando su nuovi impianti sia per il trattamento della frazione umida che per il recupero di materia attraverso impianti di riciclaggio. Una scelta del genere è stata salutata con grande soddisfazione da parte dei comitati che comunque non si nascondono la complessità della attuale situazione anche a causa delle decisioni governative del cosiddetto ‘Sblocca Italia’ che potrebbe nonostante le decisioni del territorio allungare la vita di questo impianto. La situazione si è ulteriormente ingarbugliata con le improvvise dimissioni a metà marzo del presidente di ACCAM, Emilio Cremona, dimissioni che hanno sorpreso in primis gli stessi amministratori locali che nella riunione tenuta nei giorni scorsi hanno comunque riaffermato la volontà di chiusura dell’impianto. Non dovremmo comunque nasconderci come gli attuali interessi in gioco di alcuni colossi pro incenerimento come A2A da tempo orientati a creare una sorta di monopolio in regione, potrebbero ulteriormente complicare la vicenda. Su questo si misurerà la maturità e la capacità del territorio di perseguire coerentemente scelte al passo con i tempi e non ultimo di dimostrare che le impegnative dichiarazioni della COP 21 per la limitazione delle emissioni di CO2 possano trovare, a partire dalle amministrazioni locali, attuazione coerente e concreta.
di Oreste Magni

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