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venerdì 17 maggio 2024 | ore 09:34

"No al bilancio"

Il loro no è stato secco. Pierluca Oldani, Matteo Modica e Susanna Biondi, rispettivamente sindaci di Casorezzo, Canegrate e Busto Garolfo, continuano a sentire puzza di bruciato su ciò che Città Metropolitana vuole fare sulla questione della creazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali nel Parco del Roccolo.
Territorio - "No discarica nel Parco del Roccolo" (Foto internet)

Il loro no è stato secco. Pierluca Oldani, Matteo Modica e Susanna Biondi, rispettivamente sindaci di Casorezzo, Canegrate e Busto Garolfo, continuano a sentire puzza di bruciato su ciò che Città Metropolitana vuole fare sulla questione della creazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali nel Parco del Roccolo. E per questo, quando si è trattato di votarne il bilancio, hanno alzato la paletta rossa. "Lo scorso luglio - esordiscono in una nota aiutandosi con la memoria storica - avevamo votato no all'approvazione del rendiconto di bilancio perché con i suoi fondi Città Metropolitana aveva resuscitato il progetto di discarica nel parco del Roccolo, le nostre richieste, che interpretano i sentimenti dei cittadini e delle associazioni, avevano allora ricevuto solo risposte vaghe, generiche e ammantate di tecnicismi". Adesso, però, affermano, la musica non è cambiata. Anzi la musica continua a suonare stridula perché intanto si è aggiunto qualcosa d'altro che lo inquieta. "Ora c'è di peggio - aggiungono - Città Metropolitana, oltre a presentare puntualmente corpose memorie contro le azioni legali del Plis (Parco locale di interesse sovracomunale, ndr) e dei Comuni, si è spinta addirittura sino a mettere a bilancio fondi per finanziare un appello incidentale al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che aveva escluso la possibilità di conferire alcuni tipi di rifiuti". Fatto grave, per i primi cittadini a cui sfugge "Quale possa essere lo specifico interesse di Città Metropolitana in questa questione". Un comportamento che, spiegano, "Finisce per sostenere gli interessi del privato". E annuncia di voler intensificare la battaglia perché, concludono, "è ora che Città Metropolitana riveda radicalmente l'approccio alla questione ambientale e il rapporto con i territori locali".

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