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venerdì 17 maggio 2024 | ore 11:12

L'aurora boreale sulle Alpi

Negli scorsi giorni, anche sulle nostre Alpi, è stato possibile ammirare un'autentica aurora boreale. Un fenomeno rarissimo alle nostre latitudini, ma sempre molto affascinante.
Ambiente - Aurora boreale sulle Alpi, settembre 2023

Non è sicuramente un fenomeno nuovo, ma dalle nostre parti è davvero incredibile e raro. In questa immagine, che è stata scattata da una webcam del Plan de Corones, in val Pusteria è ben visibile. Siamo in Alto Adige, quasi al confine con il Tirolo austriaco. E sopra alle luci di Brunico, il cielo è rosso.

"Ci sono pochi fenomeni naturali che possono causare una tinta del genere, e la prima che è venuta in mente a molti è proprio l'aurora boreale! Solo che è MOLTO RARO vedere l'aurora dalle latitudini italiane, anche quando parliamo della punta più settentrionale possibile del nostro Paese. Solitamente serve una tempesta solare molto intensa, con un indice (chiamato Kp) di intensità di 8 o 9 su una scala che arriva massimo... a 9 - spiegano nella pagina social astrofiscia 'Chi ha paura del buio' - Ad aggiungere mistero a quanto catturato dagli occhi robotici della webcam c'è il fatto che in quel momento (le 4 di mattina di lunedì) l'indice Kp era alquanto modesto, intorno a Kp 6. Significa belle aurore per i nostri cugini scandinavi, ma non certo per l'Italia. A ulteriore dimostrazione, le previsioni di ovale aurorale indicavano per quell'ora una forte attività, ma ben più a nord delle coste baltiche della Germania.
Eppure la foto è lì, e come se non bastasse ce ne sono altre! Aurore di questo tipo (rosse, diffuse, a stento percepibili se non con una lunga esposizione, visibili basse basse a nord) sono state viste in Cechia e in Francia, a latitudini simili a quelle dell'Alto Adige. Quindi sì, è un aurora!
Tuttavia rimane qualcosa di eccezionale: è totalmente inatteso e inaspettato che un fenomeno del genere sia stato visibile dalle nostre latitudini dato il modesto disturbo geomagnetico (appunto, 6 su 9). Il trucco forse sta nella natura dell'aurora: quel debole bagliore rosso è prodotto dall'ossigeno monoatomico, presente tra 400 e 800 km di quota, al limite stesso della nostra atmosfera. Essendo così alte sono visibili anche da migliaia di km di distanza, come avvenuto lunedì. È anche molto raro che vengano prodotte aurore quasi esclusivamente di tale colore!
La responsabile è stata una serie di eruzioni solari prodotte tra il 20 e il 23 settembre. I brillamenti di classe M si sono susseguiti così serrati che è stato difficile per gli eliofisici predire velocità e intensità delle tempeste solari, tanto che quella di lunedì notte ci ha colti un po' di sorpresa!"
Alcune testimonianze dai nostri paesi ne ricordano una, particolarmente intensa, nel 1939 poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. In questi giorni anche dal castanese e magentino si videro bagliori verso le montagne.

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