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martedì 21 maggio 2024 | ore 03:47

Sanremo dei giovani sorprese e rilancio

Sanremo - Teatro Ariston

Compiuto il 59° anno di età, qualche capello bianco inizia a fare capolino sul festival di Sanremo, c’è infatti chi, alla vigilia della kermesse, comincia a parlare di “pensionamento”. Ma seppur le canzoni, quest’anno più di altri, non fossero poi così stupende, la bravura del conduttore e direttore artistico, Paolo Bonolis, ha ridato nuova vita agli ascolti. Lo spettacolo è stato celebrato in primis da un emozionante Benigni, nessun ospite riuscirà ad eguagliare il suo intervento nei restanti giorni. Belli e belle si alternano sul palco al fianco di Bonolis, ma tra tutti spicca, per simpatia e talento nel canto, l’inseparabile amico Luca Laurenti. Parlando di musica, va poi sottolineato che in questa edizione, visto anche il difficile periodo storico che stiamo vivendo, sono state molte le canzoni presentate sul palco dell’Ariston ad affrontare il tema della critica sociale, ma il sempreverde “amore” è rimasto comunque l’argomento più trattato. Fuori gli Afterhours e Niki Nicolai la prima sera, Dolcenera e Gemelli DiVersi poco dopo, il festival mi sembrava condurre alla solita conclusione e mi trovavo così a pensare, come di consueto, che le canzoni migliori non raggiungono mai la finale su quel palco. Per fortuna le piacevoli sorprese non mancano e arrivano soprattutto dai giovani. Arisa, vincitrice di categoria, presenta una canzonetta (‘Sincerità’), forse da poco, ma decisamente radiofonica e immediatamente cantabile, il suo aspetto poi un po’ goffo, ne fa subito un personaggio agli occhi degli italiani. Da segnalare anche Simona Molinari con un pezzo fresco arrangiato in stile jazz-funk dal titolo ‘Egocentrica’. La scenografia moderna, quasi scarna, e le melodie tipicamente Sanremesi ci accompagnano alla finale, dove nella triade del podio, composta da Povia, Sal Da Vinci e Marco Carta, ha la meglio proprio quest’ultimo, a sottolineare ancora il fatto che l’edizione numero 59 è decisamente quella che più di altre ha celebrato i giovani rinnovando così una speranza per il futuro della musica italiana e sbeffeggiando chi aveva ipotizzato un ‘pensionamento anticipato’ per il festival.

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