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venerdì 17 maggio 2024 | ore 05:20

Articoli di Lettere

Cuggiono - Giuseppe Tamburello

Si proprio così: “l’Onore delle Armi”. Carlotta Mastelli per la sua genuina passione politica, per lo spirito indomito e per la sua ferma determinazione di aver voluto partecipare ed affrontare la competizione elettorale, non da sicura perdente, ma da probabile vincitrice, merita rispetto ed ammirazione!  continua... »

Rubriche Sociale - I Vigili del fuoco durante un intervento

Molto spesso, negli ultimi tempi, si sente parlare di coloro che prestano servizio all’interno del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco in forma volontaria. Tale compagine viene assimilata a quella dei lavoratori precari, a volte con toni pesantemente drammatici, identificandoli come individui sfruttati dallo Stato con il solo fine del contenimento dei costi e per evitare obblighi contrattuali. La realtà è, per molti punti di vista, estremamente diversa.  continua... »

Busto Arsizio - Lasciamo il segno 2012

“Lasciamo un segno” era l’intento degli organizzatori del concerto che si è tenuto sabato sera a Busto Arsizio al teatro San Giovanni Bosco. E così è stato. Per circa tre ore la musica ha vibrato di passione,colpendo il cuore dei numerosi spettatori presenti.  continua... »

Cuggiono - Autovelox in via Garibaldi

Caro Direttore, in ‘Logos’ del 3 dicembre, cronaca di Cuggiono, riscopro la polemica sull’uso dell’autovelox, un delatore meccanico purtroppo in uso nel mondo. Mi sembra che non ci sia torto volontario da parte di Vigili: eseguono l’ordine delle “autorità”, devono “fare cassa”. I vampiri sono i politici, le cui amministrazioni oggi fanno piangere perché ieri hanno riso, ma loro, sempre e solo loro. Andare a 30 orari è un danno per il motore, per l’aumento dei consumi e quindi dei costi, per l’inquinamento.  continua... »

Territorio - Falò di Sant'Antonio 2012.04

C'era una volta, in un piccolo borgo chiamato Castelletto, un'antica tradizione: il falò di Sant'Antonio. Ogni anno, il 17 gennaio, proprio quando cominciava a fare così freddo che anche i focolari nelle case non bastavano più per scaldarsi, gli abitanti si ritrovavano nel campo più bello di Castelletto per bruciare tutti insieme il falò.
Da un po' di tempo, però, si era insidiato nel borgo un tiranno, che aveva costruito un castello proprio nel campo del falò.  continua... »